L’identità di un club di calcio non passa solo dai successi sul campo, ma anche dai suoi simboli storici, capaci di creare un forte legame con i tifosi. Il logo di una squadra rappresenta un elemento distintivo che va ben oltre il semplice marketing: è un’icona che richiama la storia, la tradizione e il senso di appartenenza di un’intera comunità.
Negli ultimi anni, diverse squadre hanno deciso di tornare alle proprie origini grafiche, ripristinando stemmi storici per rafforzare il legame con i tifosi. Ora, anche la Roma sembra pronta a fare questo passo, riportando lo storico emblema con l’acronimo “ASR” al posto dell’attuale logo con la scritta “Roma 1927”, introdotto nel 2013 durante la gestione di James Pallotta.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il cambio sarebbe imminente e rappresenterebbe un nuovo segnale di vicinanza della famiglia Friedkin ai tifosi giallorossi. Per approfondire altre strategie di marketing calcistico e il valore del branding sportivo, visita la sezione Marketing su Calcio di Rigore.
Un cambio atteso da anni: il ritorno dello storico “ASR”
L’ipotesi di un ritorno al vecchio stemma della Roma circola da tempo, ma negli ultimi giorni ha assunto contorni più concreti. Lorenzo Contucci, avvocato esperto delle vicende della tifoseria romanista, ha dichiarato a Roma Tg:
«Quanto è vicino il ritorno allo stemma storico? Dico solo due parole… siamo vicini».
Una frase breve, ma che ha immediatamente acceso l’entusiasmo dei tifosi, da anni in prima linea per chiedere il ripristino dell’iconico logo con l’acronimo ASR. Il cambiamento, se confermato, rappresenterebbe una scelta strategica della proprietà americana, che ha già dimostrato di voler rafforzare il legame con la tifoseria giallorossa.
Il logo attuale e la sua contestazione: perché i tifosi lo rifiutano?
L’attuale stemma della Roma, introdotto nel 2013 dall’ex presidente James Pallotta, ha segnato una netta rottura con la tradizione. La principale differenza rispetto alla versione precedente è l’eliminazione dell’acronimo “ASR”, storico simbolo del club, sostituito dalla semplice scritta “Roma 1927”.
Questa scelta, nata per rendere il brand Roma più riconoscibile a livello internazionale, non è mai stata accettata completamente dalla tifoseria, che ha sempre visto nel logo originale un elemento identitario fondamentale.
I principali motivi di contestazione:
- L’assenza dell’acronimo ASR, simbolo della tradizione romanista.
- L’operazione di rebranding forzata, vista come un allontanamento dalle radici del club.
- Un’estetica percepita come commerciale, più adatta a un brand globale che a un club con un forte legame con la città.
Negli anni, le proteste non si sono mai placate, manifestandosi attraverso striscioni, cori allo stadio e campagne sui social media.
La strategia dei Friedkin: avvicinarsi ai tifosi attraverso il simbolo storico
Da quando hanno acquisito il club nel 2020, i Friedkin hanno lavorato per riportare la Roma alle sue radici, sia dal punto di vista sportivo che dell’identità visiva. L’eventuale ripristino dello stemma con ASR sarebbe un altro passo in questa direzione, dopo il rinnovato dialogo con la tifoseria e le iniziative volte a rafforzare il senso di appartenenza.
Negli ultimi anni, altri club hanno intrapreso percorsi simili:
- Juventus: Dopo l’introduzione del logo minimalista nel 2017, ha mantenuto elementi tradizionali nel merchandising.
- Inter: Ha recentemente aggiornato il logo con una veste più moderna, ma mantenendo i colori e il simbolismo storico.
- PSG: Ha più volte ripreso lo stemma originale per edizioni limitate e collezioni vintage.
Se la Roma decidesse davvero di ripristinare il vecchio stemma, si tratterebbe di una decisione che non solo soddisferebbe i tifosi, ma rafforzerebbe il posizionamento del club come una squadra legata alla propria storia e identità.
Non solo logo: il tema delle trasferte per i tifosi romanisti
Oltre al tema del logo, l’avvocato Contucci ha toccato anche un altro punto cruciale per la tifoseria romanista: il divieto di trasferte per i supporter giallorossi.
A questo proposito, ha dichiarato:
«Io ci credo, non parto sconfitto in partenza. Ci spero perché ci sono i precedenti, anche se il TAR non sarà quello lombardo ma del Friuli Venezia Giulia. Andremo con le sentenze del TAR Lombardia e della Campania. Poi riusciremo ad avere la strada corretta».
Il tema del divieto di trasferta è da sempre una questione delicata, che coinvolge sia gli aspetti di sicurezza che i diritti dei tifosi. Un’eventuale revoca rappresenterebbe un altro segnale positivo per la tifoseria romanista, contribuendo a ricreare un clima di maggiore fiducia tra club, istituzioni e supporter.
Conclusioni
Il possibile ritorno dello stemma storico della Roma con l’acronimo ASR rappresenta una scelta di grande valore simbolico per i tifosi giallorossi. Dopo anni di contestazioni e richieste, il club sembra pronto a ripristinare un logo che per molti rappresenta l’anima stessa della squadra.
Questa mossa confermerebbe la volontà della famiglia Friedkin di rafforzare il legame con la tifoseria, proseguendo sulla strada di una gestione più vicina alle esigenze dei supporter. Se confermato, il ritorno dello stemma ASR potrebbe essere uno dei momenti più importanti della recente storia della Roma, contribuendo a rendere ancora più forte l’identità del club.
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