Biografia di Edwin van der Sar: il gigante olandese tra Ajax, Juventus e Manchester United

Nella storia del calcio europeo moderno, Edwin van der Sar occupa un posto d’onore tra i portieri più longevi e costanti di sempre. Professionista impeccabile, tecnico sopraffino e uomo squadra, ha costruito una carriera straordinaria difendendo i pali di Ajax, Juventus, Fulham e Manchester United. In questo approfondimento di Calcio di Rigore, esploriamo la biografia completa di van der Sar, icona del calcio olandese e figura chiave della generazione dorata degli anni ’90 e 2000.

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Gli inizi all’Ajax: la scuola olandese

Nato a Voorhout il 29 ottobre 1970, Edwin van der Sar cresce calcisticamente nell’Ajax, il club che più di ogni altro ha formato portieri e talenti in grado di brillare in Europa. Debutta in prima squadra nel 1990 e in pochi anni si impone come uno dei migliori portieri del continente.

Con i lancieri vince tutto:

  • 4 Eredivisie

  • 3 Coppe d’Olanda

  • 1 Champions League (1994–95)

  • 1 Supercoppa UEFA

  • 1 Coppa Intercontinentale

Gioca da protagonista in quella mitica squadra allenata da Louis van Gaal che rivoluziona il calcio europeo con un mix di gioventù e talento tattico.

Juventus: un passaggio difficile ma formativo

Nel 1999, van der Sar sbarca in Serie A, alla Juventus, diventando il primo portiere straniero titolare della storia bianconera. L’inizio è promettente, ma l’adattamento alla Serie A è complesso e, nonostante due buone stagioni, l’arrivo di Gianluigi Buffon nel 2001 lo spinge verso l’addio.

Resta comunque un’esperienza importante, che ne accresce la maturità tattica e lo prepara per una seconda fase di carriera ancora più vincente.

Fulham: la rinascita in Premier League

Nel 2001 si trasferisce al Fulham, club neopromosso in Premier League. Una scelta sorprendente, ma strategica. Per quattro stagioni si conferma tra i portieri più affidabili della lega, tornando sotto i riflettori dei top club europei.

Nel 2005, a 35 anni, viene acquistato dal Manchester United. È l’inizio della terza e definitiva consacrazione.

Manchester United: il trionfo della continuità

Sotto la guida di Sir Alex Ferguson, van der Sar diventa il portiere ideale per il gioco del Manchester United: preciso con i piedi, freddo sotto pressione, leader silenzioso.

Con i Red Devils vince:

  • 4 Premier League

  • 2 Coppe di Lega

  • 1 Champions League (2007–08)

  • 1 Coppa del Mondo per club

Nel 2008 è decisivo nella finale contro il Chelsea, parando il rigore decisivo a Nicolas Anelka e regalando la Champions League al club di Old Trafford.

Nazionale olandese: un simbolo tra due generazioni

Van der Sar è stato un punto fermo della nazionale olandese dal 1995 al 2008, con 130 presenze. Ha partecipato a:

  • 4 Campionati Europei (1996, 2000, 2004, 2008)

  • 2 Coppe del Mondo (1998, 2006)

Conosciuto per la sua leadership composta e per la solidità mentale, è stato per anni il riferimento tra i pali degli Oranje.

Stile di gioco e impatto

Tecnico sopraffino, van der Sar ha anticipato l’evoluzione moderna del ruolo: ottimo con i piedi, dotato di grande lettura del gioco e presenza scenica. Longevo come pochi, ha giocato ai massimi livelli fino a quasi 41 anni, con prestazioni di altissimo livello.

Carriera in numeri

ClubPeriodoPresenzeTrofei principali
Ajax1990–19993121 Champions League, 6 trofei nazionali
Juventus1999–200188
Fulham2001–2005154
Manchester United2005–20112664 Premier League, 1 Champions League
Olanda1995–2008130Semifinalista Euro 2000 e Euro 2004

Dopo il ritiro

Dopo il ritiro nel 2011, van der Sar ha assunto incarichi dirigenziali nell’Ajax, diventando CEO e contribuendo al ritorno del club ai vertici europei, culminato con la semifinale di Champions del 2019. Ha anche lavorato a progetti UEFA legati alla formazione dei giovani e alla promozione della sostenibilità nello sport.

Conclusioni

La biografia di Edwin van der Sar racconta una storia di crescita, resilienza e longevità. Uno dei portieri più completi di sempre, ha saputo imporsi in tre campionati diversi e restare al top per oltre due decenni. La sua figura è oggi un esempio di leadership calcistica e di visione manageriale.

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